La minestra di bobici (minestra di mais novello) è un piatto sostanzioso di origine contadina tipico della zona del Carso, l’altipiano che circonda Trieste.
#PostSponsorizzato
La minestra di bobici (minestra di mais novello) è un piatto sostanzioso di origine contadina tipico della zona del Carso, l’altipiano che circonda Trieste, ma anche della regione istriana. Era la minestra che si consumava tradizionalmente per la festa dell’Assunta (il 15 agosto iniziava la raccolta del mais), preparata con le pannocchie molto fresche – dette panoce de late (pannocchie da latte) – che venivano sgranate per ricavarne teneri e succosi chicchi.
Amo molto preparare le minestre della tradizione. Vi avevo già parlato della Jota, la minestra tipica triestina, e del Zuf: due minestre che appartengono al ricettario tradizionale della mia regione. La Jota e il (o lo) Zuf sono due pietanze che io preparo esclusivamente in inverno, la minestra di bobici, invece, è ottima anche se consumata durante la stagione calda e io la metto spesso in tavola, specialmente nelle serate più fresche che seguono un bel temporale o un acquazzone estivo.
Per preparare la minestra di bobici ho seguito la ricetta che ho imparato frequentando la cucina della famiglia Parovel, produttori di olio e vino della Val Rosandra in provincia di Trieste. La versione della signora Parovel è vegetariana e a me piace così. Ma se preferite, sono numerose le varianti che ho trovato sui ricettari di cucina triestina e istriana che prevedono l’aggiunta di pancetta, lardo o prosciutto crudo carsolino al momento del soffritto. In alcuni casi si usa anche lo strutto al posto dell’olio extra vergine d’oliva. Ma io, ormai chi mi legge lo sa, ogni volta che posso, preferisco evitare di utilizzare alimenti di origine animale e quindi ho seguito alla lettera la ricetta che mi è stata data dalla famiglia Parovel.
Per preparare la minestra di bobici, se non avete a disposizione le pannocchie di mais fresche da sgranare, potete acquistare il mais secco, come ho fatto io, ma dovete cercare quello apposito per minestre. Per chi abita a Trieste è facilmente reperibile nei supermercati in Slovenia. A Trieste non saprei se e dove si possa trovare. Se per caso lo sapete, fatemelo sapere nei commenti qui sotto al post, grazie!
E’ possibile anche utilizzare il mais in scatola. Io non ho mai provato, perché è un prodotto conservato che non amo molto, ma ho visto diverse ricette, facendo una rapida ricerca su Google, nelle quali viene utilizzato. Come dosi, io ci metterei una scatola di quelle medie per una minestra per 4 persone. Se, invece, utilizzate le pannocchie fresche, allora due pannocchie per 4 persone saranno sufficienti. Ovviamente se utilizzate il mais fresco o quello in scatola, i tempi di cottura saranno nettamente inferiori e i chicchi di mais andranno aggiunti alla minestra soltanto verso la fine.
Quella della famiglia Parovel è un’ottima ricetta e non necessita certamente di mie modifiche o aggiunte. Nella mia ricerca di abbinamenti e sapori nuovi, però, ho pensato in alcune occasioni di provare a darle un tocco diverso aggiungendo al soffritto un pizzico di cumino in polvere. Il cumino, abbinato ai fagioli e al mais, è un sapore che si ritrova in una zuppa tipica della cucina messicana. In Messico, però, i fagioli impiegati sono quelli rossi, vi è l’aggiunta del peperoncino e, spesso, il piatto viene ulteriormente arricchito con l’inserimento della pancetta di maiale.
Che decidiate la versione originale o quella che strizza l’occhiolino alla tradizione messicana, spero che questa minestra vi piaccia. Nelle note della ricetta trovate qualche variante ulteriore e alcuni suggerimenti per preparare la minestra di bobici al meglio. Fatemi sapere!
Ancora una cosa prima di lasciarvi alla ricetta. Avrete notato l’ hashtag #PostSponsorizzato all’inizio del testo di questo post. Ho deciso d’ora in poi di essere ancora più chiara con i miei lettori quando ricevo un compenso per la creazione ed esecuzione di una fotoricetta. Già prima inserivo i post sponsorizzati nella categoria “Collaborazioni” e indicavo la mia collaborazione nel testo accompagnatorio della ricetta e nei Tag ad essa collegati. Ora ho deciso di dichiararlo fin dall’inizio dell’articolo.
Non sono molti i post sponsorizzati che pubblico, ma, qualche soldino per finanziare il lavoro che sta dietro a un blog, fa sempre comodo. Spero lo capiate! Vorrei che fosse ben chiaro ai miei lettori, però, che, quando accetto una collaborazione (che può essere a pagamento oppure può trattarsi di omaggi, scambio merce o invio di campioni), è soltanto perché il prodotto è stato da me testato e approvato, perché è risultato essere in sintonia con la mia filosofia di alimentazione e stile di vita del momento.
Potrà anche capitare che io vi parli di prodotti, luoghi o servizi semplicemente perché mi va e perché mi sembra utile o piacevole segnalarli ai miei lettori, senza per questo percepire alcun compenso o ricevere merce in cambio. Anche in questo caso specificherò nel testo la realtà dei fatti e cioè che non ho percepito compensi o omaggi (devo ancora trovare un hashtag dedicato a questa categoria). Spero apprezzerete questa mia trasparenza che è in linea con quanto già avviene all’estero e che, prima o poi, verrà resa obbligatoria anche per i blog italiani. Che apparteniate alla categoria dei blogger o a quella dei miei lettori, fatemi sapere cosa ne pensate. Sono aperta al dibattito. Grazie! 🙂
- 250 g di fagioli borlotti secchi
- 250 g di chicchi di mais secchi per minestra
- 250 g di patate
- 3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva Macké
- 65 ml di conserva di pomodoro
- 1 L di brodo vegetale
- Mezza cipolla
- Sale
- Mettere a bagno i fagioli secchi in acqua fredda per almeno 12 ore. Scolarli, sciacquarli bene e metterli a lessare in una pentola capiente per circa un’ora e mezza (se usate la pentola a pressione ci vorranno circa 40 minuti). Una volta cotti, frullare la metà dei fagioli e tenere da parte.
- Sciacquare i chicchi di mais secchi e farli lessare in pentola a pressione, coperti con abbondante acqua bollente, per circa 45 minuti.
- Scaldare l’olio extra vergine d’oliva, aggiungere la cipolla tritata finemente. Far soffriggere a fuoco dolce per circa un minuto. Aggiungere due mestoli abbondanti di acqua bollente, abbassare ulteriormente la fiamma, e far stufare la cipolla per 10-15 minuti o finché sarà diventata morbida e trasparente e l’acqua si sarà assorbita. Lavare e pelare 150 g di patate. Tagliarle a fettine e unirle al soffritto di cipolla. Mescolare e far insaporire per qualche minuto. Coprire con acqua calda, salare leggermente e cuocere per 20 minuti.
- Una volta cotte le patate, toglierle dal fuoco, tenerne alcune da parte e frullare con un mixer a immersione, oppure schiacciarle grossolanamente con una forchetta. Rimettere sulla fiamma aggiungendo le patate tenute da parte, i fagioli, frullati e interi, il mais lessato, la salsa di pomodoro, il brodo vegetale e le patate rimaste tagliate a cubetti.
- Far cuocere a fiamma moderata per 30 minuti. Aggiustare di sale e servire immediatamente.
Questa ricetta è stata creata in collaborazione con Parovel – Vigneti e Oliveti dal 1898
IL MAIS SECCO SI TROVA A TRIESTE AL MERCATO COPERTO
Grazie Maria! Andrò certamente a comprarlo! Grazie per la tua visita! 🙂
Grazie mille della ricetta e dei piccoli consigli per renderla ancora più buona! La mia mamma usava sedano e aglio assieme alla cipolla e non mancava mai la farina rosolata per far el “brustolà” così caro alle cuoche triestine di una volta!
🙂
Ciao Laila, sedano e aglio tritati assieme alla cipolla… anche se non amo molto l’aglio… ma a Trieste è un must! 😀 lo voglio provare! Sì è vero el brustolà… lo aggiungo alla minestra la prossima volta che la preparerò, sono certa che conferirà un gusto delizioso e tipico… grazie mille per i tuoi segreti di famiglia!
Ciao, sono capitata qui proprio cercando la ricetta della minestra di bobici ☺️. Non sono triestina, ma mi dicono che il mais secco (se non sbaglio, detto anche “formentòn” in Triestino) per questa minestra, si trovi dal fruttivendolo “Menta e timo” di Trieste.
Ciao Francesca, grazie mille ! Soprattutto in questo periodo in cui non posso andare in Slovenia, sapere dove reperire il mais per la minestra di bobici è un’informazione preziosissima! Andrò a vedere…. Grazie e a presto rileggerci 🙂
Ciao! Io vivo a san giovanni e lo compro dall’ortofrutta in via Lippi. Quando è di stagione non manca mai 🙂
Ciao, grazie per l’informazione! Non conosco l’ortofrutta che mi indichi, ma andrò certamente a curiosare! Grazie ancora per essere passata di qua a trovarmi, a presto! 🙂
C’è sicuramente molto da conoscere questo oggetto . Mi piace tutto il che avete fatto.
Maramures Grazie, buona giornata!
Ciao Patrizia! Sono felice che ti sia piaciuta la mia ricetta! Ho capito bene? Mi scrivi dal Maramures? Conosco quella regione della Romania, ci sono stata tanti anni fa. Che meraviglia!!! Ciao e a presto :)!
Ciao Alessandra,
ho già capito che venendoti a trovare su queste tue belle pagine, imparerò moltissimo della cucina tradizionale della tua romantica terra.
Per me che amo molto minestre e zuppe, questa è un’idea interessante.
Grazie e buona settimana.
Tiziana
Buongiorno Tiziana! 🙂 A me, invece, curiosando tra le tue fantastiche ricette mi è venuta voglia di migliorare la mia capacità di fare pane e lievitati. E credo mi sia venuta voglia di riprovarci con il lievito madre… ti chiederò aiuto, però! 😉 Buona settimana anche a te e a presto!
Che bello! Io sono felicissima quando qualcuno si tuffa letteralmente in un lievitato. Ogni prodotto di questo tipo è per me fonte di sincera felicità. La preparazione, la cura, l’attesa, la speranza che tutto vada bene fino alla fine, la cottura, la meraviglia sfornata, … è un mondo a parte. Evvai, che bello!
A presto!
Forse non è la stagione giusta per accendere il forno, ma non vedo l’ora mi venga l’ispirazione per provare una delle tue ricette! magari inizio dalle più semplici….
Cara Alessandra, anche a me piace molto la minestra de bombici. LA faccio spesso d’estate quando le pannocchie sono pronte ! Generalmente in agosto, come hai giá detto tu.
Il mais secco per minestre io lo trovo ( non sempre) al Conad di Opicina ( meglio noto come da Gigi!), oppure nel supermercato Tedesco di Dolina ( ad un passo da Parovel). Sinceramente non mi piace molto il mais secco, perchè a mio parere non rilascia il suo “latte” nella minestra conferendo quel buon sapore dolcino.
Ti lascio anche la mia versione della minestra, magari avrai voglia di provarla.
Per 4 persone
2 belle pannocchie,
250 gr di fagioli secchi
2 grosse patate
Sedano, cipolla, carota
Prezzemolo
Olio
Sale e pepe.
Costine affumicate di maiale ( facoltativo, anch’io sono passata alla versione vegetariana)
Mettere in ammollo i fagioli per una notte
Sgranare le pannocchie ricavandone i chicchi.
Fare un soffritto di sedano cipolla e carota ( se piace anche un po’ di aglio)
Aggiungere fagioli e mais, rosolare 1 minuto.
Coprire con acqua abbondante ( due dita sopra il mais e fagioli), aggiungere le patate intere o a grossi pezzi)
Far cuocere fino a quando mais e fagioli sono teneri.
Togliere le patate e schiacciarle su un piatto, quindi rimetterle nella minestra, mescolare bene.
A me la minestra piace bella densa.
Infimo aggiungere il trito di prezzemolo.
Cara Graziana, grazie mille per il tuo commento. Fantastico conoscere questi indirizzi. Non ci sono mai stata, ma ora mi prendo nota subito e andrò a farci un giro, chissà che non trovi altri ingredienti interessanti. Quanto mi mancano i giri da Gerbini!!! ;D Ti ringrazio anche moltissimo per la tua versione della ricetta che voglio provare al più presto. Mi piace l’idea di un bel soffritto ricco con sedano e carote! Anche a me piace tanto bella densa la minestra di bobici. Come anche la pasta e fagioli! 🙂 Da provare anche l’aggiunta di prezzemolo, l’ho visto utilizzato nella minestra di bobici in diversi ricettari. Lo metterò anch’io la prossima volta! Concordo con te che l’utilizzo delle pannocchie fresche è il top! Grazie mille per essere passata di qui e l’intervento di una cuoca professionista brava e preparata come sei tu non fa che arricchire i contenuti del mio blog. Grazie!!! 🙂