Ciceri e Tria è una ricetta del ricordo che cucino frequentemente. La preparava spesso mio papà che, tanto orgoglioso delle sue origini leccesi, quando si metteva ai fornelli, cucinava quasi sempre ricette ispirate alla sua terra d’origine.
Ciceri e Tria, che in italiano si può tradurre con un semplicissimo “tagliatelle con i ceci”, è un’antichissima ricetta salentina. Il termine “Tria” (che si legge con una strana “T” associata alla “R” arrotolata e pronunciate tenendo la punta della lingua sulla parte superiore anteriore del palato) deriva dall’arabo “itriyah” che significa “pasta secca”.
La ricetta originale richiede l’utilizzo di una pasta fatta in casa e preparata solamente con acqua e semola di grano, ma papà, dall’animo pratico, utilizzava semplicissime tagliatelle all’uovo acquistate e anch’io continuo a fare così. Se però volete cimentarvi nella preparazione della pasta con la ricetta originale, vi segnalo il blog di Daniela e Letizia, due amiche pugliesi esperte di cucina salentina.
Oltre alla pasta, tra i pochi e semplici ingredienti che compongono questo piatto ci sono i ceci che vengono dapprima cotti in acqua e aromi e poi saltati in padella con un soffritto e uniti alla pasta. In ultimo si aggiungono i “frizzuli” (ho imparato dal blog di Daniela e Letizia che si chiamano così): pezzettini di pasta fritti e quindi croccantini, l’elemento che rende questo piatto goloso e non banale e che me lo fa amare così tanto!
Per la cottura dei ceci, sono partita dai ceci secchi, che ho messo a bagno per una notte e che ho poi cotto nell’apposita pentola di coccio. Vi racconto tutto nel testo della ricetta e del metodo per lessare i legumi nella pentola di terracotta vi ho parlato già in questo post.
Per fare il soffritto e completare il piatto ho utilizzato un altro tegame di terracotta che mi è stato regalato dall’azienda artigianale Nuova Colì s.r.l. , un’azienda che ho avuto modo di conoscere in uno dei miei viaggi in Salento e nella quale torno sempre molto volentieri a fare acquisti.

Una delle fasi di lavorazione:l’attaccatura dei manici di un tegame simile a quello da me utilizzato. Foto ©Nuova Colì SRL
I tegami Nuova Colì della linea “Terra & Fuoco” sono realizzati in Puglia a mano, utilizzando il tornio e impiegando come materia prima una terracotta cristallina senza piombo (particolare importantissimo, quello dell’assenza di piombo, e al quale vi consiglio di prestare sempre attenzione, soprattutto se vi trovate ad acquistare prodotti importati dall’estero). I tegami da fuoco della Nuova Colì sono resistenti, belli da vedere e disponibili in diverse forme e varianti di colore. Io mi trovo bene con questo genere di tegame per le cotture prolungate (zuppe e stufati) e soprattutto per la preparazione dei legumi secchi. Nuova Colì ha anche uno shop online, se volete dateci un’occhiata!

La lavorazione al tornio. Foto @Nuova Colì Srl
La manutenzione dei tegami in terracotta è molto semplice. Bisogna lavarli con un sapone per piatti non aggressivo e lasciarli asciugare molto bene all’aria prima di riporli. Importantissimo evitare gli shock termici e porli su fiamma molto bassa utilizzando sempre una retina spargifiamma. Per evitare crepe e fessure, ricordatevi che – solo al primo utilizzo – dovrete lasciare il tegame a bagno per almeno 12 ore in acqua fredda!
- 300 g di ceci secchi
- 275 g di tagliatelle o pappardelle all’uovo
- 1 costa di sedano
- 1 spicchio d’aglio
- 2 rametti di rosmarino
- 1 foglia di alloro
- 2 pomodori ramati maturi
- 1 cipolla
- 1 carota
- olio extra vergine d’oliva
- sale
- peperoncino (facoltativo)
- bicarbonato di sodio per mettere a bagno i ceci secchi (facoltativo)
- Mettere i ceci secchi a bagno in acqua fredda nella quale avrete aggiunto mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio e lasciarveli almeno per una notte.
- Il giorno successivo sciacquare bene i ceci e metterli nell’apposito tegame di terracotta (oppure in una pentola capiente) ricoprendoli con acqua fredda e aggiungervi una foglia di alloro. Porre sulla fiamma e portare a ebollizione. Eliminare con una schiumarola la schiuma che piano piano andrà a formarsi.
- Dopo circa 40 minuti di cottura, aggiungere lo spicchio d’aglio, la cipolla, il sedano e i pomodori e lasciar cuocere a fuoco lento finché i ceci non saranno morbidi. I tempi di cottura dipendono dalla qualità dei ceci e dalla loro data di conservazione. Più sono vecchi e più tempo ci vorrà per cuocerli. Tenete sempre a disposizione un pentolino con dell’acqua bollente in caso fosse necessario aggiungere acqua al tegame di cottura dei legumi. Oppure utilizzate acqua portata a 100° con l’uso del bollitore.
- Quando i ceci saranno pronti, scolarli, tenendo un po’ del brodo di cottura da parte.
- In una padella scaldare dell’olio extra vergine d’oliva e friggervi una manciata di tagliatelle. Attenzione a non farle friggere per più di qualche secondo, altrimenti coloreranno troppo e risulteranno amare.
- Cuocere il resto delle tagliatelle al dente in abbondante acqua salata.
- Nel frattempo, in una padella (o nel tegame di terracotta, utilizzando una retina spargifiamma) scaldare 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva su fuoco dolce e farvi imbiondire uno spicchio d’aglio. Gettare l’aglio, quando questo avrà preso colore, e far insaporire nell’olio i ceci cotti assieme a un rametto di rosmarino e, se vi piace, un po’ di peperoncino.
- Alzare leggermente la fiamma, aggiungere le tagliatelle scolate assieme a una parte delle tagliatelle fritte e far andare velocemente facendo legare il tutto. Se necessario aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta o un po’ di brodo di cottura dei ceci.
- Eliminare il rosmarino, aggiungere ancora un po’ di peperoncino, se vi piace, e servire immediatamente decorando con le tagliatelle fritte tenute da parte.
*Il tegame mi è stato regalato da Nuova Colì Srl, mentre i piatti e la forchetta utilizzati nelle foto sono stati da me acquistati*
#PostScambioMerce
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