La “pompe à l’huile” è un dolce tipico provenzale e fa parte dei “treize desserts” ( i tredici dolci) che si servono per tradizione al termine della cena della vigilia di Natale.
La pompe à l’huile è una sorta di focaccia dolce che, durante il periodo delle feste natalizie, si prepara tradizionalmente in Provenza utilizzando pochi e semplici ingredienti: farina, lievito, zucchero e olio extra vergine d’oliva. La pompe à l’huile viene poi profumata con l’aggiunta di acqua di fiori d’arancio e, a volte, con scorza di agrumi.
La pompe à l’huile è un dolce dal gusto tipicamente mediterraneo. Nella mia ricerca di abbinamenti e ricette in collaborazione con il frantoio Parovel di San Dorligo della Valle (Ts) in Val Rosandra, ho voluto provare a preparare la pompe à l’huile sfruttando il sapore fruttato dell’olio Macké e devo dire che tale tipologia di olio extra vergine ben si presta alla preparazione di questo semplice pane dolce provenzale.
In Provenza la pompe à l’huile fa parte dei “treize desserts”, i tredici dolci, che tutt’oggi, nelle famiglie che tengono alle tradizioni locali, vengono serviti al termine del gran cenone della vigilia di Natale. Mele, pere, il verdaù (un melone d’inverno), uva fresca, i frutti del sorbo domestico, il nougat bianco e scuro (una sorta di croccante), noci, mandorle, nocciole, fichi secchi, uva passa e, ovviamente, la pompe à l’huile: questa è la lista tradizionale dei tredici dolci stilata dal Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari del Territorio marsigliese che si trova a Château-Gombert. Poi esistono decine di varianti a seconda delle zone e delle tradizioni famigliari, ma è importantissimo che il numero “dolci” non siano mai inferiore a tredici. Tredici è considerato un numero portafortuna, ma è anche il numero che rappresenta i dodici apostoli e Gesù Cristo. Se volete saperne di più sulla tradizione provenzale dei “treize desserts” vi invito a leggere l’interessante saggio in lingua francese di Brigitte Brégeon-Poli.

La tavola dei “treize dessert” – Foto di Musèe du Terroir Marseillais – Chateau Gombert
La ricetta della pompe à l’huile l’ho preparata per la prima volta un anno fa. La foto risale proprio al Natale scorso. Mi era rimasta negli archivi e non volevo perdere l’occasione di proporvela nel periodo giusto. Da allora la preparo spesso perché la pompe à l’huile è un ottimo dolce da proporre anche la mattina a colazione. In effetti, la tradizione provenzale, prevede la preparazione di due pompe à l’huile, una da consumare la sera della vigilia e una da gustarsi a colazione la mattina di Natale. Anche le dosi della mia ricetta prevedono la preparazione di due pompe à l’huile. La pompe à l’huile andrebbe consumata inzuppata, a chi piace, nel vino rosso o nel vin cuit, vino cotto tipico provenzale (qui trovate una ricetta, non testata, per produrre il vin cuit provenzale). Ma io amo consumare la pompe à l’huile al naturale per approfittare a pieno del delizioso aroma di olio extra vergine d’oliva e acqua di fiori d’arancio.
La pompe à l’huile va servita a temperatura ambiente. Si condivide con gli ospiti spezzandola con le mani e non si taglia mai con il coltello!
- 500 g di farina
- 145 g di acqua
- 125 g di olio extra vergine d’oliva Macké Parovel
- 10 g di lievito di birra disidratato
- 75 g di zucchero
- 6 g di sale fino
- 3 cucchiai di acqua di fiori d’arancio
- Sciogliere in una terrina in 100 g di acqua a temperatura ambiente il lievito di birra. Aggiungere 100 g di farina e 2 cucchiaini di zucchero e mescolare bene. Coprire con un telo pulito e lasciar lievitare per un’ora in un ambiente caldo.
- Mescolare sul piano di lavoro (o nella planetaria) il resto della farina (400 g), lo zucchero rimasto e il sale.
- Formare un foro al centro e aggiungervi il composto di lievito, l’acqua rimasta addizionata con l’acqua di fiori d’arancio e l’olio extra vergine d’oliva. Mescolare finché non si sarà formato un impasto che lavorerete finché la pasta non sarà liscia e morbida. A mano ci vorranno una decina di minuti, con la planetaria qualche minuto in meno.
- Formare una palla. Infarinarla leggermente e posarla in una terrina capiente. Coprire in maniera ermetica con un film trasparente e lasciar lievitare per 3 ore. La pasta non aumenterà molto di volume. Non meravigliatevi se difficilmente raddoppierà di volume. E’ normale.
- Schiacciate leggermente la pasta per eliminare l’aria. Dividere l’impasto in due e stendere a mano ogni porzione d’impasto in una forma ovale dallo spessore di 1/1,5 cm circa. Praticare delle incisioni con una lametta o un coltello affilato dal centro della pasta verso l’esterno (guardare la foto). Allargare leggermente i tagli con le dita.
- Adagiare le pompe à l’huile su una placca ricoperta con carta forno e lasciar riposare per circa un’ora ricoperte con un telo pulito.
- Scaldare il forno tradizionale a 180° inserendo all’interno un recipiente contenente dell’acqua bollente. Infornare le pompe à l’huile e cuocerle per 15-20 minuti sorvegliando che non coloriscano troppo.
- La pompe à l’huile va servita a temperatura ambiente. Si condivide con gli ospiti spezzandola con le mani, non si taglia mai con il coltello!
Questa ricetta è stata creata in collaborazione con Olio Macké di Parovel.
Non conoscevo questo dolce! Che bello e che buono deve essere! 🙂 Bravissima Alessandra, un abbraccio e buona serata :**
Ciao Valentina!!! E’ ormai diventata una tradizione per me, anche se non sono provenzale, ma frequentando quella terra da tanti anni, la sento ormai una mia seconda patria ;). Un abbraccio anche a te e a presto!
Ah…questa non l’ho mai vista!! In compenso io quest’anno mi sono data alla galette che è venuta divina, altro che quelle comprate!
Eleonora, io quando vado a La Ciotat le vedo dai fornai. Ma in realtà non si fa dappertutto in Provenza… Bella la tua Galette. E’ da tanto che la voglio provare e ora seguirò la tua ricetta. Poi ti faccio sapere… 🙂