Con questo post parte la mia partecipazione al Contest indetto da La Melagrana – Food Creative Idea e Pasta di Canossa. In un momento in cui la tradizione va a braccetto con l’innovazione, in questa proposta di contest, ai 32 foodblogger partecipanti è stato chiesto di abbinare ad ogni formato di pasta un condimento che non appartenga alla propria regione di residenza e che non sia legato al formato di pasta (per esempio, il bucatino non verrà preparato all’amatriciana). Ogni foodblogger dovrà studiare un condimento regionale che esalti meglio quel formato di pasta. Ogni formato di pasta rappresenterà una tappa che avrà la durata di 2 settimane. Per ogni formato è stata anche abbinata una regione italiana alla quale ispirarsi per la preparazione della ricetta. La prima tappa prevede l’utilizzo delle pennette Pasta di Canossa e la regione di riferimento per la scelta della ricetta da eseguire è la Basilicata.
Ho accettato di partecipare a questo contest perché volevo avere l’opportunità di conoscere meglio questo prodotto d’eccellenza. La Pasta di Canossa è un prodotto a km zero, 100% emiliano. L’azienda ha il pieno controllo della filiera di produzione: nella Tenuta Cuniola, in provincia di Ferrara, viene seminato il grano che verrà poi utilizzato per la produzione della pasta. La selezione delle tipologie di grano da seminare ha portato alla scelta delle due varietà, Colombo e Tirex, che insieme donano alla pasta sapore e consistenza caratteristiche. La Pasta di Canossa è interamente trafilata a bronzo, lavorata a lenta essiccazione.
Come vi dicevo, la regione abbinata a questa prima tappa del Contest Pasta di Canossa è la Basilicata. Devo ammettere che non so molto delle tradizioni culinarie di questa regione e allora ho cercato di documentarmi. Ho scoperto una cucina fatta di ingredienti semplici e genuini, contraddistinta da un largo impiego di ortaggi, legumi, carni, insaccati, formaggi e pasta.
Non è stato semplice scegliere la ricetta con la quale cimentarmi. Alla fine ho optato di abbinare le pennette Pasta di Canossa a una variante vegetariana della ciaudedda. La ciaudedda è uno stufato di fave, carciofi e patate che tradizionalmente viene preparato con l’aggiunta della pancetta e, a volte, anche del lardo. Io ho eliminato la pancetta e ho utilizzato l’olio extra vergine d’oliva al posto del lardo per il soffritto di cipolla iniziale. Il risultato è una pietanza piacevole che unisce legumi e ortaggi invernali e primaverili, che celebra, dunque, il passaggio da una stagione all’altra.
Tradizionalmente la ciaudedda viene servita in accompagnamento a piatti di carne e pesce o come antipasto. Ma dev’essere ottima anche presentata con una bella bruschetta di pane di Matera IGP e condita con abbondante olio extra vergine d’oliva. Devo dire che anche trasformata in condimento per la pasta, la ciaudedda ha retto la sfida. Una volta pronta l’ho spadellata con le pennette Pasta di Canossa cotte molto al dente (come piace a me!) e olio extra vergine d’oliva. A mio avviso, di fondamentale importanza per la riuscita del piatto, è stata la qualità della pasta che, per le sue caratteristiche, ha “catturato” il condimento rendendo il piatto finale gustoso nella sua rustica semplicità. Come tocco finale, ho voluto aggiungere una spolverata di pane di semola grattato per richiamare un altro tipico condimento per la pasta lucano.
- 750 g di fave con i baccelli
- 400 g di patate
- 4 carciofi
- 2 cipolle bianche o di Tropea (circa 120 g)
- pane di semola raffermo e grattugiato
- olio extra vergine d’oliva
- sale
- Sgusciare le fave e sciacquarle velocemente sotto l’acqua fredda.
- Immergerle per un minuto in abbondante acqua salata bollente. Scolarle, raffreddarle sotto un getto di acqua fredda ed eliminare la buccia. Se le fave sono piccoline e freschissime, questa operazione potrebbe risultare non necessaria.
- Mondare i carciofi, togliendo le foglie esterne e le punte. Quindi tagliarli a metà e privarli dell’eventuale fieno interno. Sciacquarli brevemente e tagliarli a fettine sottili.
- Lavare le patate, sbucciarle e tagliarle a tocchetti piuttosto grandi.
- Mondare e affettare le cipolle, quindi metterle in una casseruola con tre cucchiai di olio extra vergine d’oliva. Aggiungere un bicchiere di scarso di acqua bollente e far stufare dolcemente. Quando le cipolle saranno diventate trasparenti, aggiungere le fave, i carciofi e le patate. Salare, mescolare bene, aggiungere, se necessario, mezzo bicchiere di acqua tiepida e far cuocere per 30-40 minuti. Sorvegliare affinché le patate non si cuociano troppo.
- Una volta cotta, togliere la ciaudedda dal fuoco e lasciarla riposare per qualche minuto.
- Cuocere le pennette al dente in abbondante acqua bollente salata.
- Scolare la pasta e spadellarla con abbondante olio extra vergine d’oliva e qualche cucchiaiata di ciaudedda. Non rimestate troppo altrimenti le patate si disferanno troppo.
- Spolverare con abbondante pane di semola grattugiato, aggiungere, se necessario, un filo d’olio extra vergine d’oliva a crudo e servire immediatamente.
Con questa ricetta partecipo al contest #girodeiprimi indetto da La Melagrana – Food Creative Idea e Pasta di Canossa.
No, ma molta passione per la cucina e il territorio. Sono della provincia di Udine ma risiedo in Germania da molto, quindi seguo con fervore , mi fa sentire meno la lontananza. ?
Che bello! Grazie!!! Avevo visto il tuo indirizzo .de Beh allora sono ancora più felice di sapere che mi segui da là e che ti faccio respirare un po’ aria di casa. Vienimi a cercare su Facebook, se non mi segui già anche lì. Sulla fan page di Una Casa in Campagna cerco di condividere argomenti ed eventi della nostra regione. Lo farò ancora più volentieri sapendo che c’è anche chi mi legge da lontano 🙂 Ti aspetto!
Ciao carissima, si ti seguo anche tramite Facebook come Stefania Noacco, cosí rimango aggiornata di tutti i tuoi itinerari. 🙂 alla prossima !!!
Oh, ma certo! Allora ti conosco! Che bello! 🙂 Ciao Stefania!!!
Complimenti Alessandra, ottima idea molto ghiottona. Mi fa molto piacere seguirti nei tuoi viaggi, tanti gli spunti da prendere, e l´angolo culinario poi con tante ricette legate alle tradizioni, mi piaci un sacco, continueró a starti dietro 🙂 🙂 🙂
Cara Stefania, grazie mille per le belle cose che mi scrivi! Sono felice di sapere che le mie ricette e i miei viaggi sono interessanti per te. hai un blog anche tu?