La società agricola Val di Verdura mi chiesto di provare dei campioni della loro produzione. Curiosa di conoscere uno dei prodotti di eccellenza siciliani, l’arancia di Ribera DOP, ho accettato e così, in poco più di 24 ore, il corriere mi ha recapitato una cassetta contenente questi meravigliosi agrumi.

La cassetta colma di agrumi di Val di Frutta. Purtroppo le arance non si vedono, ma sono sotto i limoni e le clementine! 😉
La Denominazione d’Origine Protetta (DOP) “Arancia di Ribera” è riservata alla produzione delle varietà di arance Brasiliano, Navel e Navelina. La zona di produzione delle arance di Ribera comprende le aree della Provincia di Agrigento che ricadono nei Comuni di: Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Ribera, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula e della Provincia di Palermo nel comune di Chiusa Sclafani.
Le arance di Ribera che ho potuto assaggiare sono di qualità Navelina. La Navelina è una particolare arancia che appartiene al gruppo Navel e che, assieme ad altre varietà come il Brasiliano e il Washington Navel, si distinge dalle altre per il caratteristico “ombellico” (si definiscono, infatti arance ombellicate).

L’ “ombellico” delle arance di varietà Navelina
L’arancia di Ribera viene largamente utilizzata in pasticceria, ma possiede tutti i requisiti per essere utilizzata anche nelle preparazioni salate. La polpa è piacevolmente croccante grazie all’equilibrio tra la componente morbida e quella fibrosa. E’ completamente priva di semi, grazie a una mutazione naturale spontanea e, dopo la raccolta (leggo sul sito del Consorzio di Tutela dell’Arancia di Ribera) non viene sottoposta ad alcun trattamento con cere chimiche o naturali. L’azione dell’uomo è limitata a una semplice lavatura con acqua potabile.
Nelle arance Navelina che ho avuto modo di assaggiare, ho notato un equilibrio ideale tra il dolce e l’aspro. La percentuale di succo in esse contenuta, circa il 33- 40%, consente di ottenere delle ottime spremute, ma io vi consiglio vivamente di mangiarle a spicchi perché solo così potrete apprezzarne pienamente il sapore e la consistenza della polpa. La percentuale di succo, inoltre, rende l’arancia di Ribera più resistente e ideale per la cottura.
Proprio per testare queste caratteristiche ho voluto inserire le arance Navelina di Ribera in un dolce cotto al forno. Mi sono ispirata a una ricetta di José Maréchal, tratta dal libro “Verrines toutes fraîches!” (qui trovate l’edizione italiana): un pudding agli agrumi in bicchiere. Per comporre il suo dessert José Maréchal utilizza delle fette di brioches, io ho invece pensato, dato che siamo in periodo natalizio, di optare per l’italianissimo panettone. Un’ottima idea per recuperare quelle fette di panettone aperto che sono lì da qualche giorno e che nessuno vuole più mangiare!
Il pudding di panettone va preparato in anticipo e viene servito freddo (o a temperatura ambiente). Può essere servito anche alla fine di un pasto leggero, ma io lo trovo perfetto per un brunch o una merenda a tema natalizio!
Per la cottura, dovrete utilizzare recipienti adatti e che possano resistere alle temperature del forno. Potete utilizzare i classici contenitori in ceramica per mini soufflé, ma, se volete un dolce più alto e giocare con la trasparenza del vetro, io vi consiglio i contenitori per marmellate e confetture della Weck. In questa occasione ho portato la temperatura del forno a 160°, ma credo possano resistere anche a temperature maggiori. La cosa alla quale dovete prestare maggiormente attenzione è di non far subire shock termici ai vasetti, altrimenti potrebbero effettivamente rompersi!
Penso di avervi raccontato tutto. Vi ricordo ancora che, se vi è venuta voglia di assaggiare le arance di Ribera, sul sito di Val di Verdura trovate lo shop on line http://www.valdiverdura.com/
Fonti:
Consorzio di Tutela Arancia di Ribera DOP
Se cercate un’altra idea per recuperare un vecchio panettone date un’occhiata alla ricetta del pain perdu di panettone
- 8 fette di panettone alte circa 1 cm
- 4 arance di Ribera
- 3 uova
- 80 g di zucchero semolato
- 1,5 cucchiai di amido di mais
- 200 ml di latte intero
- 135 ml di panna fresca
- un pizzico di sale
- Pelare a vivo le arance lavorando su un recipiente in modo da raccogliere tutto il succo. Tagliare gli spicchi d’arancia in pezzetti di circa 1 cm e mettere da parte.
- In una ciotola capiente sbattere le uova con un pizzico di sale. Aggiungere lo zucchero e montare finché il composto diventerà chiaro e leggermente consistente. Aggiungere l’amido di mais, battere ancora. Infine aggiungere il latte e la panna fresca. Mescolare bene e mettere da parte.
- Per assemblare il dolce: disporre un pezzetto di panettone sul fondo di ogni vasetto. Aggiungere uno strato di arance e bagnare con un po’ del loro succo. Ripetere l’operazione fino a riempire i vasetti a tre quarti e terminare versando la crema, in due riprese, in modo che abbia il modo di assestarsi e di riempire tutti gli spazi vuoti. Se necessario, aiutatevi con il manico di un cucchiaino per agevolare il passaggio della crema fino in fondo al vasetto.
- Collocare i vasetti in una teglia da forno. Riempirla con acqua bollente fino a tre quarti dei vasetti e far cuocere in forno tradizionale a 160° per 40 minuti circa.
- Togliere dal forno, lasciar raffreddare i vasetti. Porli in frigorifero e degustarli ben freddi.
Ottima idea! devono essere buonissimi!
Ciao Graziana! E’ piaciuto a tutti qui a casa, quindi direi che lo metto tra le ricette da rifare! 🙂 Il suggerimento che mi davi su Facebook di utilizzare i coperchi dei vasetti per creare il sottovuoto per poterli conservare qualche giorno in più è un’ottima idea che devo assolutamente provare. Quindi li rifarò molto presto e poi ne parlerò qui sul blog! Ora devo andare a comprare un altro panettone, ma non mancheranno certamente nei prossimi giorni! 😉