I churros secondo voi sono di origine spagnola o messicana?
La ricetta che ho utilizzato è di origini messicane: vista preparare su Gambero Rosso Tv da Nigella Lawson, ma tratta dal libro “Mexican Food Made Simple” di Thomasina Miers, chef e food writer inglese, proprietaria di diversi ristoranti specializzati in street food messicano a Londra. I churros, però, li ho mangiati anche in Spagna, accompagnati da una profumata tazza di cioccolato caldo e fumante. E in quell’occasione, i miei amici mi avevano presentato i churros come una specialità spagnola. Il dilemma mi ha assalito (si fa per dire) per un paio di settimane, nelle quali ho provato a tracciare la storia di queste golose frittelle. Poi mi è venuto in aiuto un articolo di Sale & Pepe, letto sul numero di febbraio 2015. Nell’articolo i churros sono presentati come delle “frittelle messicane” diffuse in tutta l’America Latina, ma vengono anche definiti una “ghiottoneria latina dalla storia molto antica” e controversa.
Secondo il bell’articolo, che è di Francesca Tagliabue, le origini dei churros potrebbero addirittura risalire alla Cina dell’epoca Ming. In quel periodo, i mercanti portoghesi che frequentavano la corte imperiale furono conquistati dalle you tiao, i “diavoli fritti nell’olio”, lingue di pasta salata fritte e servite a colazione. All’epoca vigeva il divieto assoluto di far varcare i confini dell’impero a ogni sorta di invenzione e conoscenza, ricette incluse. Per questo motivo i mercanti, una volta rientrati in Portogallo, dovettero affidarsi soltanto alla propria memoria per riprodurre la ricetta. Ricordavano un semplice impasto di acqua, farina e olio. A questo aggiunsero lo zucchero, in luogo del sale, e diedero ai churros la caratteristica sezione a forma di stella che noi tutti, oggi, conosciamo.
Ma anche gli spagnoli “rivendicano la paternità dei churros“, ci ricorda sempre Francesca Tagliabue nel suo articolo, raccontandoci una storia meno affascinante, ma forse più realistica: la churra è una razza di pecore dalle corna curve, caratteristica della penisola iberica. I pastori erano soliti preparare una pastella fritta, facile da preparare, che prese il nome e la forma delle corna delle pecore. I pastori e le pecore seguirono i conquistadores nel nuovo mondo e fu così che i churros varcarono l’Oceano Atlantico. Si diffusero nella maggior parte degli stati dell’America Latina, e ogni nazione apportò le proprie modifiche alla ricetta originale spagnola.
Scoperta, dunque, l’origine dei churros, possiamo dire che questi deliziosi dolcetti fritti si trovano ormai in tutti i paesi europei, venduti da banchetti e furgoncini. Io è da tanti anni che associo i churros al furgoncino che li vende sulla spiaggia che frequento nel sud della Francia.
Di sovente, i churros vengono preparati con un impasto simile alla pasta choux, a base di uova, burro e farina. La ricetta messicana che ho voluto testare, invece, non prevede l’utilizzo delle uova e nemmeno del burro. Si tratta di un semplice impasto a base di farina, lievito, acqua bollente, zucchero e olio d’oliva. Ho voluto provare e devo dire che il risultato mi è piaciuto. I churros risultano croccanti all’esterno e morbidi all’interno.
Una volta fritti vengono cosparsi di zucchero a velo profumato con poca cannella e intinti in una salsa al cioccolato fondente tiepida. I churros sono certamente un’idea originale e golosa per le feste di Carnevale.
Il fatto che tra gli ingredienti fosse compreso anche l’olio extra vergine d’oliva ha reso questa ricetta perfetta per il consueto appuntamento mensile con l’olio di Parovel, il produttore della Val Rosandra, in provincia di Trieste, con il quale collaboro da qualche tempo.
- Per i churros
- 250 g di farina 00
- 3 g di lievito chimico per dolci
- 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva Mackè
- 100 g di zucchero a velo
- 450 ml di acqua bollente
- 1 cucchiaio di cannella in polvere
- un pizzico di sale
- olio per friggere
- Per la salsa di cioccolato
- 250 g di cioccolato fondente
- 2 cucchiai di melassa (oppure miele)
- 250 ml di panna da montare
- Mescolare lo zucchero a velo con il cucchiaino di cannella in polvere e mettere da parte
- In una ciotola capiente e resistente al calore, setacciare la farina con il lievito e il sale. Formare un pozzo al centro della farina.
- In un recipiente separato mescolare l’olio extra vergine d’oliva con 450 ml di acqua bollente e versare al centro del pozzo formato nella farina. Mescolare bene con l’aiuto di una forchetta fino al dissolversi di tutti i grumi. L’impasto dovrà risultare fermo e appiccicoso. Lasciarlo riposare per 10 minuti.
- Per preparare la salsa di cioccolato, porre il cioccolato fondente spezzettato, la melassa e la panna in una ciotola resistente al calore e porre su un bagnomaria tiepido.
- Mescolare fino al completo scioglimento del cioccolato. Mettere da parte.
- Scaldare l’olio per friggere fino a una temperatura di 170°.
- Riempire con il composto per churros un sac à poche munito di bocchetta a stella. Far scivolare nell’olio delle lingue di pasta che taglierete con una forbice della lunghezza che più vi aggrada (a me i churros piacciono piccolini, della lunghezza di 4-5 cm). Friggerli per alcuni minuti (4-5 min.), girandoli per favorire una doratura uniforme. Quando sono ben dorati, toglierli dall’olio e porli ad asciugare sopra un vassoio rivestito con carta per fritti. Continuare fino a esaurimento della pastella.
- Spolverare i churros con lo zucchero a velo profumato alla cannella. Scaldare nuovamente la salsa al cioccolato e porla in piccole coppette nelle quali andranno intinti i churros prima di assaporarli.
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