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AssoBirra mi ha invitata a partecipare alla campagna #pizzaebirraamemipiaci. Una campagna volta a far scoprire tutti i segreti dell’abbinamento “pizza&birra”. Ho
accettato molto volentieri di partecipare a questa iniziativa perché anch’io sono un’estimatrice di questo incontro di sapori perfetto. Se devo dirvi quale birra sia la mia preferita da abbinare alla pizza (di solito amo le pizze leggere, con molte verdure), beh allora vi dirò che mi piacciono molto le pils!

#pizzaebirraamemipiaci
Lo sapevate che 1 italiano su 3, quando mangia la pizza, sceglie l’abbinamento con la birra? E’ il quadruplo di quanti preferiscono il vino e il doppio di
coloro che ordinano un soft drink.
Pizza & birra è un abbinamento dal gusto unico, perché pizza e birra, gustate assieme, sono un’accoppiata vincente e perché sono “due prodotti semplici della cucina popolare ed economica”.
E pensare che l’abbinamento pizza e birra è nato in un momento in cui era necessario fare di necessità virtù: “Negli anni Cinquanta – racconta Alberto Frausin, presidente di AssoBirra – le pizzerie non avevano la licenza per somministrare alcolici con una gradazione superiore a circa 8% vol. Con vini e spiriti tagliati fuori, spazio alle birre, che solo in rari casi superano quella gradazione e si sono presentate agli avventori delle pizzerie come alternativa alcolica ai soft drink e all’acqua. Questo connubio, tutto italiano, ha funzionato alla perfezione, permettendo alla birra, fino ad allora consumata soprattutto nei bar, di farsi conoscere e apprezzare come bevanda da pasto, per di più in abbinamento ad un peso massimo della nostra tradizione gastronomica. E, non dimentichiamolo, in un contesto low-cost, dato che la pizzeria è il luogo che ha sdoganato presso le classi più popolari il pasto fuori casa, fino ad allora considerato roba da ricchi. La cena in pizzeria della famiglia italiana è un must degli anni Sessanta…”
L’abbinamento pizza e birra continua a essere certamente un classico delle serate fuori casa con gli amici, anche se, da qualche anno, assistiamo a una nuova tendenza: la pizzeria non è più il principale luogo di consumo della pizza. In base a un’indagine commissionata da AssoBirra, il 58% delle pizze viene mangiata tra le mura domestiche. Si assiste allo stesso fenomeno per quanto riguarda il consumo di birra: secondo l’Annual Report di AssoBirra, il 59,7% della birra viene acquistata nella grande distribuzione per essere bevuta a casa… Colpa della crisi certamente, ma anche una tendenza che si dimostra specchio di nuovi stili di vita che, anche a tavola, premiano il ritorno ai prodotti semplici e genuini.
Anche se sono veramente tantissime le persone che fanno la pizza in casa (secondo AssoBirra sono quasi 14 milioni), “la pizza della pizzeria”, mangiata sul posto, o portata a casa, rimane, però, la più consumata.
Marco Bolasco, gastronomo esperto di birra e Direttore editoriale di Piattoforte.it sottolinea la qualità dell’incontro di sapori Pizza & Birra: “Una birra con la pizza… a molti potrebbe apparire un abbinamento scontato ma è uno dei più interessanti che la nostra tavola sappia proporre. Tra gli abbinamenti più classici, come non citare quello tra la pizza Margherita e una Pils ben luppolata. Ma non dimentichiamo l’incontro tra la speziatura intensa di una Weizen e la Marinara, una delle nostre pizze più antiche, da riscoprire. Mentre la Quattro Formaggi, nata al Nord ma amata anche al Sud, è perfetta se accompagnata da una Ale.”
Ma c’è di più: oggi la cultura della birra in Italia è in netta crescita. Nel contempo è rinata la tradizione pizzaiola con la riscoperta delle pizze proposte con i
migliori ingredienti, e la crescente voglia di prodotti d’eccellenza, magari legati al territorio. E’ ormai noto a tutti il fenomeno della “pizza gourmet” che risponde
all’esigenza di grande gastronomia a un prezzo giusto e che ha aperto nuovi territori al binomio pizza & birra.
Ma veniamo ad alcuni consigli che AssoBirra ci da per approfittare al meglio del connubio pizza & birra:
Come fare a ottenere una pizza buona e digeribile?
Questa domanda è stata rivolta al maestro pizzaiolo Pino Arletto il quale ci ha svelato i segreti per ottenere (o riconoscere) una pizza ben digeribile:
“Fatta in casa o in pizzeria, la pizza deve avere avuto una lievitazione di almeno 24 ore, in questo modo sarà buona e digeribile. L’impasto deve essere elastico, per
questo serve una farina con un ricco contenuto proteico che crei una maglia glutinica forte. Sul fronte dei condimenti, ingredienti non eccessivamente umidi sono la chiave per una pizza non acquosa. Per una margherita, ad esempio, meglio utilizzare pomodori pelati e fiordilatte sgocciolati. Per la croccantezza della pizza, il segreto è la lavorazione: una spianatura dolce e in punta di dita è il segreto di una pizza fragrante e al tempo stesso croccante. La cottura, poi, deve durare fino
all’imbrunimento. Se troppo lunga si rischia una pizza secca, al contrario una resa umida. Bruciarla è un peccato, per il gusto come anche per la salute…”
Spesso ho sentito dire che la birra “gonfia”, ma questo corrisponde al vero?
Il gastronomo Marco Bolasco, spiega che “il segreto sta nelle due dita di schiuma”. Se versata correttamente, c’è meno anidride carbonica, e con la giusta quantità di bollicine la birra è più buona e non gonfia.
Come fare allora per ottenere due dita di schiuma? Seguendo la campagna di AssoBirra ho imparato 3 semplici mosse:
1. Eseguire la spillatura in due tempi: per ottenere due dita di schiuma è sufficiente inclinare il bicchiere a 45° e versare la birra lentamente. Arrivati a tre quarti bisogna raddrizzare il bicchiere e terminare di versare la birra con una velocità superiore.
2. Temperatura di frigorifero: per una birra chiara la temperatura andrà da i 3° ai 6°C.
3. Bicchiere di vetro. Utilizzare un bicchiere di vetro che dovrà essere sempre bagnato per ottenere una schiuma compatta.
Ma pizza e birra non fanno ingrassare?
Secondo Nicola Sorrentino, medico specialista in scienza dell’alimentazione, pizza e birra non fanno ingrassare, a patto di evitare gli eccessi.
A questo proposito vi invito a leggere l’infografica qui sotto nella quale le calorie di una pizza abbinata a un bicchiere di birra vengono confrontate con l’apporto calorico di altri piatti della tradizione italiana. Come potrete constatare, l’accoppiata pizza & birra ne esce decisamente vincente!
Pizza & birra è dunque un abbinamento sul quale vale veramente la pena di saperne di più. Se vi ho fatto venire voglia di approfondire le vostre conoscenze, sappiate che, per dare consigli e suggerimenti agli appassionati di pizza&birra AssoBirra ha realizzato un’iniziativa editoriale in collaborazione con Giunti, con la creazione del blog “Di birra in pizza” sulla community Giunti Piattoforte.it, curato da Marco Bolasco e dalla redazione della piattaforma digitale.
L’iniziativa, che vive anche su una sezione ad hoc del portale AssoBirra Birragustonaturale.it, racconterà il fenomeno pizza gourmet mappando i suoi protagonisti, spiegherà come riconoscere la pizza perfetta e distinguere i principali stili di birra, i segreti della spillatura della birra e le regole per mangiare sano e leggero, ripercorrendo la storia di Pizza&birra attraverso i migliori abbinamenti di ieri e di oggi e i luoghi comuni da sfatare.
E’ inoltre in procinto di partire la Webapp “Di pizza in birra”, accessibile dalle principali piattaforme fisse e mobili, e che offrirà un’esperienza ludica dedicata
all’abbinamento pizze e birre (gli stili considerati saranno i classici Abbazia, Ale, Analcolica, Blanche, Bock, Lager, Pils, Weizen). L’utente potrà visualizzare i
possibili abbinamenti corretti in base ai propri gusti.
Vi ho fatto venire voglia di pizza? Io ne ho già infornata un’altra!
Ora vi lascio la mia ricetta. L’impasto, in questo caso, è stato fatto con la macchina del pane (mia grande alleata quando non ho tempo oppure ho altre faccende da sbrigare mentre lei lavora). La lievitazione, invece, è una lievitazione lunga … ma ora vi scrivo tutto…
- Dosi per impasto con la macchina del pane:
- 450 g di farina (io uso un mix di 70% farina 0 e 30% farina Manitoba)
- 300 ml di acqua a temperatura ambiente
- una bustina (7g) di lievito di birra liofilizzato
- 1 cucchiaino di sale fino
- 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
- 2 cucchiaini di zucchero
- 3 zucchine tagliate a rondelle e grigliate
- 375 g di mozzarella tagliata a listarelle e scolata
- 150 g di ricotta
- olio extra vergine d’oliva
- sale
- Inserire nella macchina del pane gli ingredienti nel seguente ordine: prima l’acqua, poi il sale fino e l’olio. Aggiungere la farina. Creare un piccolo avvallamento nella farina e versarvi il lievito di birra e lo zucchero. Scegliere il programma impasto e avviare la macchina.
- Seguire, ad ogni modo, le istruzioni della vostra macchina.
- Una volta pronto l’impasto (la mia macchina ci mette 90 minuti), sgonfiarlo con il pugno e lavorare l’impasto per qualche minuto su un piano infarinato. Dare all’impasto una forma tonda, collocarlo in una terrina di vetro infarinata, sigillare con della pellicola per alimenti e porre in frigorifero a levitare per almeno 12 ore.
- Trascorso il tempo necessario, togliere l’impasto dal frigo, lavorarlo per sgonfiarlo per alcuni secondi, dare all’impasto nuovamente una forma rotonda. Per facilitare la lievitazione inciderlo in superficie con un taglio a forma di croce e lasciar nuovamente lievitare a temperatura ambiente per tre ore.
- Dopo il riposo, sgonfiare con il pugno l’impasto, lavorarlo ancora per qualche minuto sulla spianatoia infarinata, sbattendolo più volte.
- Ungere una o più teglie e allargare la pasta con la punta delle dita, tirandola allo spessore desiderato e dandole con le mani una forma regolare.
- A questo punto la pasta è pronta per essere completata con gli ingredienti della ricetta che avete scelto.
- In questo caso io ho utilizzato le zucchine grigliate, la mozzarella tagliata a listarelle e lasciata sgocciolare in un passino per 30 minuti e qualche fiocchetto di ricotta.
- Condire con un pizzico di sale e un filo d’olio extra vergine. Cuocere in forno molto caldo preriscaldato a 220-240° (dipende dalla tipologia di forno utilizzata) e procedere con la cottura fino a ottenere una leggera doratura (ci vorranno 15-20 minuti).
ciao, volevo chiederti che tipo di farina ad alto contenuto proteico è possibile utilizzare. molte grazie e complimenti per il blog e le ricette
Ciao Mark, ti ringrazio per i complimenti! Io solitamente faccio un mix di farina debole e una farina che viene definita “di forza” (70% la farina debole e 30% quella di forza) [ho corretto il testo della ricetta così è più chiaro]. Senza complicarmi la vita, spesso utilizzo la farina detta Manitoba che ormai puoi acquistare in tutti i supermercati. Ma esistono in commercio numerose altre farine che, per la loro caratteristica, sono adatte alla produzione di pane, pizza e altri prodotti che richiedono una lievitazione. Leggi questo articolo http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/01/28/la-forza-della-farina/ Io l’ho trovato molto interessante e ti spiega un po’ come imparare a scegliere la farina adatta per ogni impiego. Spero di esserti stata d’aiuto. Non esitare a scrivermi ancora per chiedermi altre informazioni.