Il Chichi Frégi è un tipico cibo da strada provenzale. Si tratta di una grossa frittella, dalla forma allungata, profumata all’olio d’oliva e all’acqua di fiori d’arancio, fatta rotolare nello zucchero semolato. Da non confondere con i Churros (di origini spagnole), i chichis si trovano in particolare a Toulon (Tolone) e a l’Estaque, un pittoresco quartiere di Marsiglia. A l’Estaque si trovano un paio di chioschi che vendono specialità tipiche provenzali: le Panisses, frittelle salate a base di farina di ceci, molto simili a quelle che possiamo trovare in Liguria, e i Chichis Frégis, per l’appunto.
Ho cercato un po’ su Google per scoprire le origini di questo street food francese e pare sia stato un certo Alexis Guglielmi, nel 1907, a rendere popolari a Toulon queste frittelle e ad attribuire loro il nome con le quali sono conosciute ancora oggi. Soltanto negli anni Trenta i Chichis Frégis sono arrivati a L’Estaque, diventando ben presto un’istituzione del luogo.
La ricetta originale è mantenuta gelosamente segreta, e ogni chiosco sostiene di essere depositario della formula originaria. All’inizio, anche i Chichis Frégis erano confezionati con la farina di ceci, come indica il loro nome che, in provenzale, significa “pezzettino di cece fritto”.
Dopo qualche ricerca in rete (e un paio di esperimenti) sono riuscita a ottenere un risultato molto simile alle frittelle che assaggio ogni volta mi reco a l’Estaque. Ho pensato di proporvi i Chichis come alternativa originale da provare nel periodo di Carnevale.
La mia versione non contiene la farina di ceci e, come per la gran parte dei fritti, i Chichi Frégi vanno degustati subito. Si conservano al massimo per un giorno. Importante è la qualità dell’olio d’oliva che utilizzerete per l’impasto. Non dovrà avere un gusto troppo pronunciato per non sovrastare il profumo dell’acqua di fiori d’arancio. Se non avete l’acqua di fiori d’arancio, potete sostituirla con la buccia grattugiata di un’arancia non trattata. E se volete proprio esagerare, potete servire i Chichis Frégis tagliati in due nel senso della lunghezza e spalmati con crema di nocciole. Questa versione super golosa è tipica e la potete richiedere a l’Estaque.
Chichis Frégis de l’Estaque
Difficoltà:
facile
Tempo:
40 minuti + 2 ore di riposo
Ingredienti:
per 4 persone
- 500 g di farina 00
- 20 g di lievito di birra
- 25 g di zucchero
- 10 g di acqua di fiori d’arancio (oppure la scorza grattugiata di un’arancia non trattata)
- 450 ml di acqua
- 50 ml di olio extra vergine d’oliva (io utilizzo l’olio Macké di Parovel)
- 1 pizzico abbondante di sale fino (ho utilizzato il Sale di Pirano)
- zucchero semolato per decorare
- olio per friggere
Preparazione:
Sciogliere il lievito di birra in 50 ml di acqua a temperatura ambiente.
Disporre la farina con il sale e lo zucchero in una terrina capiente. Formare una fontana e versarvi al centro il lievito e l’acqua di fiori d’arancio.
Mescolare con un cucchiaio di legno incorporando l’acqua rimanente fino a ottenere un impasto molle, fluido, ma non
liquido. La quantità d’acqua necessaria dipenderà dalla qualità della farina.
Una volta ottenuta la consistenza desiderata, aggiungere l’olio extra vergine. Mescolare ancora per incorporare bene. Coprire la pasta con un canovaccio (o con della pellicola trasparente) e far riposare in luogo tiepido per 2 ore.
Trascorso il tempo necessario, far scaldare l’olio per frittura. Riempire con l’impasto un sac à poche munito di bocchetta tonda larga e far cadere dolcemente nell’olio caldo dei lunghi salsicciotti di pasta. Si gonfieranno in pochi secondi.
Farli dorare da entrambe le parti, scolarli dal grasso in eccesso e passarli nello zucchero semolato esercitando una leggera pressione in modo da farlo ben aderire. Come per tutti i fritti, sono migliori se consumati immediatamente dopo
la cottura.
Ciao complimenti