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Le mele saranno presenti a Friuli Doc, ampiamente rappresentate dai numerosi produttori della regione. Per parlarvi delle mele del Friuli Venezia Giulia ho deciso di pubblicare la ricetta della mia torta di mele preferita. Morbida e profumata, è ottima per la prima colazione e per l’ora del tè. Ma prima di darvi la ricetta, vi racconto un po’ di cose che ho scoperto sulla produzione delle mele qui in Friuli Venezia Giulia.
Secondo Il Cibario, l’atlante dei prodotti della tradizione del Friuli Venezia Giulia, il melo rappresenta la coltivazione ortofrutticola più importante nella nostra regione. Il territorio del FVG è particolarmente adatto alla produzione di questo frutto. Le caratteristiche climatiche, unite alla qualità dei terreni, permettono di ottenere mele con specifiche proprietà organolettiche – sapore, colore, profumo, consistenza. Le mele del Friuli Venezia Giulia si distinguono per un giusto equilibrio tra dolcezza e acidità, per la delicatezza del profumo e per consistenza croccante e polpa succosa.
Dallo studio dei toponimi legati alla presenza del melo e della sua coltivazione è possibile tracciare la storia della mela in Friuli Venezia Giulia. Sono più di settanta i toponimi diffusi in maniera omogenea su tutto il territorio regionale. Numerosi derivano dalla lingua friulana, mentre, verso i confini con Austria e Slovenia, si trovano molti esempi di toponimi in lingua slovena e tedesca.
I romani producevano già 2000 anni fa mele di qualità in queste terre. Si deve a loro la creazione della prima varietà di mela autoctona friulana. Si chiamava mela “maziana” (o “mazia”) dal nome del suo creatore, Caio Mazio. Apprezzata e distribuita in tutto l’impero, troviamo traccia della mela maziana negli scritti di Ateneo, Columella e di Plinio il Vecchio.
La mela è ampiamente presente nelle abitudini e tradizioni gastronomiche della regione. Sono numerosi i piatti popolari che vedono comparire la mela nell’elenco dei principali ingredienti e diverse sono le testimonianze dell’uso della mela in cucina che ritroviamo nei ricettari aquileiesi, dei casati nobiliari e dei conventi. Molto interessanti sono le informazioni che ricaviamo dal ricettario della metà del ‘400 di Maestro Martino da Como, cuoco dei Patriarchi di Aquileia Ludovico Trevisan e Guarnerio d’Artegna. Egli riportò sul ricettario molte delle ricette che ancor oggi sono alla base della cucina tradizionale friulana, tra queste le frittelle di mele.
Attualmente sono estesamente coltivati in FVG una decina di tipi transnazionali di mele, alcuni dei quali qui hanno trovato il loro habitat ideale. Vi è, inoltre, una piccola produzione, anche se in fase di rilancio e sviluppo, di mele tipiche e autoctone nelle zone di alta collina e bassa montagna.
Le varietà di mele autoctone della Carnia sono: la Striata dolce, la Gialla di Priuso, la Di Rui, la Ruggine di Enemonzo, la Rossa invernale, la Corona, la Bobo e la Rusin Doràt. Quest’ ultima sembra essere al momento attuale l’unica a vantare una buona produzione. E’ una mela farinosa e asciutta, con gusto dolce-secco, e viene coltivata da Podrecca a Tolmezzo.
Due sono le cultivar di mela tipiche delle Valli del Natisone, a oriente di Cividale, a tutt’oggi coltivate in buone quantità: la Brnenka, dalla consistenza e pastosità molto equilibrate e con sapore dolce-acidulo, e la più rinomata Seuka, dal profumo intenso, semifarinosa, con sapore delicato e amabile.
Tra le varietà più recenti coltivate in regione da almeno 25/30 anni (seppur originarie di altri paesi europei e per questo dette alloctone), un folto gruppo di produttori ha concentrato l’attenzione sulle cinque varietà che meglio si potevano adattare al clima e al terreno locali. Ormai considerate a tutti gli effetti varietà tipiche del Friuli Venezia Giulia, esse sono: la Golden Delicious (amabilmente dolce, con aroma delicato), la Red Delicious (dolce, con sapore fine e vanigliato), la Imperatore (profumata, dolce e delicata. Particolarmente adatta per confezionare dolci), la Granny Smith (dal gusto deciso, fresco, dolce e acidulo) e la Royal Gala (profumata, dolce e saporita).
Tutti questi tipi di mela vengono coltivati anche in Carnia dove acquistano caratteristiche particolari. In Carnia, inoltre, si è perfettamente ambientata anche la mela Florina, dal sapore dolce-acidulo e molto succosa.
Numerosi sono i produttori in regione presso i quali è possibile acquistare direttamente le mele e i prodotti derivati dalle mele (tra questi ricordo l’aceto, il succo di mele, il miele di melo e l’interessantissimo most: il sidro di mele, prodotto da almeno cent’anni in tutte le zone montane).
Vi segnalo ancora un importante appuntamento, la Mostra Regionale della Mela che si tiene da più di 40 anni a Pantianicco (Ud) tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre.
Mentre, se volete saperne di più sulle mele in Friuli Venezia Giulia vi segnalo le fonti dalle quali ho tratto le mie informazioni, alcuni siti interessanti e un blog dove ho trovato una ricetta del frico con le mele che voglio assolutamente provare!
www.ilbuonodelfriuli-attems.it
http://www.melajulia.it/intro_storia01.html
http://ilfogolar.blogspot.it/2008/03/frico-con-le-mele.html
Ed ecco la ricetta:
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Torta morbida con le mele
Per uno stampo di 28 cm di diametro
4 mele di media grandezza (oppure 8/10 piccole mele)
280 g di zucchero semolato
300 g di farina
1 bustina di lievito per dolci da 11 g
5 cucchiai abbondanti di zucchero di canna
100 g di burro ammorbidito
3 uova
200 g di latte
un pizzico di sale
Preriscladare il forno a 170°.
Sbucciare le mele, tagliarle a fettine non troppo sottili, cospargerle con 2 cucchiai di zucchero di canna e un pizzico di cannella (se vi piace, io non lo metto sempre. A volte aggiungo una manciata di pinoli). Mettere da parte a riposare.
Nel frattempo, montare con una frusta elettrica le uova con lo zucchero semolato e un pizzico di sale finché il composto non diventerà ben gonfio e assumerà un colore giallo chiaro.
A questo punto aggiungere il burro ammorbidito, il latte e, in ultimo, la farina, setacciata con il lievito. Amalgamare bene con movimenti delicati dal basso verso l’alto, fino a ottenere un composto omogeneo.
Imburrare lo stampo, versarvi il composto e disporvi i le fettine di mela (sgocciolate, ma non completamente, dal liquido di macerazione) facendole ben penetrare nella pasta con le dita.
Spolverizzare la superficie della torta con lo zucchero di canna rimasto e cuocere a 170° per circa 40 minuti.
Annotazioni dalla cucina:
Il tempo di cottura dipende dalla qualità delle mele impiegate. Se la frutta contiene molta acqua, trascorso il tempo di cottura, lasciare la torta riposare ancora 10 minuti nel forno spento, con lo sportello leggermente aperto. Fidatevi della prova stuzzicadenti, tenendo presente che la caratteristica della torta è proprio quella di rimanere morbida e quindi leggermente umida all’interno.[/box]
Giulia Godeassi suggerisce un abbinamento con il Picolit dei Colli Orientali del Friuli. Ha un colore giallo dorato e al naso è intenso, complesso e fine, con profumi floreali di fiori gialli appassiti e ricordi fruttati di pesca e albicocca sciroppate, scorza di agrumi candita e vaniglia, miele di acacia e di pasticceria. In bocca è dolce, abbastanza caldo e morbido, fresco e abbastanza sapido. Si serve a una temperatura intorno ai 12°C.
Amo le torte di mele!
Qualunque versione sia, sa di casa, di accoglienza, ecco, per me è la “confort cake” per eccellenza.
Molto interessante questo viaggio virtuale nelle diverse qualità di mele.
Vicino Torino, a Cavout ogni anni si tiene una manifestazione sulla mele “TUTTOMELE”, dove espongono tantissime qualità di mele, anche quelle più antiche e dimenticate ma che piano piano stanno ricominciando a coltivare. Ci sono stata l’anno scorso (ne ho parlato in un post), e penso proprio di tornarci quest’anno 🙂
Bacio
Anche a me piacciono tanto le torte di mele! Mi ricordano lo strudel che faceva la nonna e l’apple pie di Nonnna Papera che quando leggevo Topolino mi sembrava di sentire uscire il profumo da quei buchetti disegnati!
Ho scoperto scrivendo il post che erano così tante le mele autoctone della regione e quindi ho deciso che andrò più a fondo nella questione. Innanzitutto andrò alla festa delle mele che organizzano qui e poi ho raccolto un bel po’ di indirizzi di produttori e avrò delle belle gite in da proporre a mio marito nei mesi autunnali! Ora vado a cercare le mele sul tuo blog. Una gatta in cucina? O l’altro?
Bacio anche a te e grazie per la visita! 🙂
La torta di mele ha il profumo di casa! Ne esistono tante versioni, ma ognuna di noi ha nel cuore una ricetta 🙂
Quante varietà di frutti che ci regalano le nostre regioni…. ci hai dato notizie tutte interessanti.
Un bacio 🙂
Ciao Daniela! In realtà è stata una scoperta anche per me. Ora mi è venuta voglia di saperne di più sulle mele autoctone del Friuli Venezia Giulia, quindi cercherò di farmi dei bei girettti in cerca di produttori. Ovviamente poi ne parlerò sul blog!
Questa ricetta non è mia, è una piccola variazione della torta di mele di Allan Bay che però è diventata la mia preferita. L’ho fatta talmente tante volte al ristorante dove lavoravo e ancora oggi è quasi sempre in cottura nel mio forno. Facile e veloce, proprio come piace a me! 😉