Non è il complicatissimo tuorlo fritto di Carlo Cracco, si tratta di un più semplice uovo fritto, ma che tanto semplice non è!
Nelle ultime due settimane, per pura combinazione, diversi riferimenti a questa ricetta si sono susseguiti e ripetuti: ho visto preparare un uovo fritto meraviglioso da Simone Rugiati e Paolo Parisi sul Gambero Rosso, ne abbiamo parlato con Francesca Romana Barberini durante una lezione del master, comprando una rivista di cucina austriaca trovo la ricetta dell’uovo fritto (in queso caso con un’interessante panatura di granella di nocciole, da tener presente!) … decido che lo devo assolutamente provare!
Parto con il cuocere le uova in acqua, “5 minuti, non uno di più e non uno di meno!”, mi dicono.
Trascorsi i 5 minuti, passo le uova immediatamente sotto l’acqua fredda e le faccio riposare per una decina di minuti in acqua ghiacciata. Poi, sotto l’acqua fredda, tolgo loro il guscio. Procedo all’impanatura: dapprima farina bianca, poi uovo e infine pane grattugiato. Ora sono pronte per essere fritte in olio bollente. L’olio deve essere ben caldo perchè le uova devono dorare nel minor tempo possibile.
Qualcosa però non è andato prorio nel verso giusto perché il tuorlo avrebbe dovuto rimanere morbido, come nelle uova barzotte e invece, come si evince dalla foto, era quasi del tutto lesso.
L”uovo fritto era comunque buonissimo anche così, provatelo perché è una vera golosità, ma la prossima volta devo stare più attenta ai tempi di cottura. Proabilmente il punto dove ho sbagliato è stata la cottura in acqua. Io ho messo le uova nel pentolino quando l’acqua era ancora fredda, per paura che si rompessero. In questo modo però è difficile calcolare l’effettivo momento in cui parte il bollore. E’ dunque molto probabile che le uova abbiano cotto un po’ più dei 5 minuti tassativi.
L’esperimento è perciò da ripetere, ma ho voluto comunque pubblicare questa ricetta perché è buona, innanzitutto, e poi perché mi sembra divertente condividere con chi mi legge anche questi (mezzi) insuccessi in cucina.
Ad ogni modo è già in programma un secondo tentativo.
E voi avete mai provato a farlo? Sono curiosa di confrontarmi con le vostre esperienze. Scrivetemi!
Io l’uovo fritto lo faccio così: Metto il pan grattato in un aciotola, separo l’albume dal tuorlo e ripongo il tuorlo con delicatezza sopra al pan grattato. quindi lo ricopro delicatamente con del pan grattato e lo metto in congelatore per circa un ora. Lo prlevo e lo lascio stemperare all’aria per una decina di minuti. Scaldo l’olio, prlevo il tuorlo con una schiumarola piccola in modo che il pan grattato in eccedenza si elimini. Lo immergo nell’olio per un minuto e lo estraggo. Risultato ? Uovo croccante fuori e morbidissimo dentro. Ciao Alessandra Nicola
Nicola questo trucchetto mi piace molto! Provo e ti faccio sapere! Grazie per la tua visita e torna a trovarmi con i tuoi segreti da professionista!
Vai qui: http://www.facebook.com/tomatosalsa e trovi parecchie mie ricette.
Ciao
Ti metto tra i preferiti. Ciao
Che belle!
Per l’uovo sodo a me avevano insegnato che si cominciano a contare i minuti appena bolle “con ardore”, qui forse basta vedere le bollicine. Non hai notizie su quanto incide la dimensione dell’uovo sul tempo di cottura? Potrebbe essere: uova grandi 5 minuti e medie 4?
Cmq se è buono è buono, 4 o 5 che sia!!!!
Devo aver perso l’inizio dell'”ardore”! 😀 in effetti non erano uova molto grandi, la prossima volta provo con 4 minuti. Poi ti so dire!
Cara Ale,
hai fatto bene a pubblicare post e foto(tra l’altro molto bella),interessante esperimento culinario.
Mi piace!:)
un abbraccio
Ciao Valentina! Che bello ricevere questo messaggio! L’avevamo detto a lezione che è simpatico anche pubblicare gli esperimenti non proprio riusciti. Ho seguito il tuo consiglio, come puoi vedere! 😉 un abbraccio anche a te. Stai lavorando tanto?
Ciao Alessandra, la rivista che cito nel post è HIGHLIGHT, io vivo a Udine, Pasian di Prato per l’esattezza, ciao, piacere di conscerti :_)
Ciao! grazie per la visita! Non l’ho mai sentita questa rivista, si trova in edicola? farò qualche ricerca. Non abitiamo lontane! Chissà che non ci possiamo incrociare prima o poi, intanto facciamoci visita in queste nostre case virtuali! Mi piace leggere il tuo blog perché parla delle nostre terre. Sto cercando un po’ online, ma non trovo molti blogger di queste zone, ne conosco un paio, tu hai qualche blog locale da consigliarmi?
Ale sono bellissimi voglio provare a farli anche io prestoooo
Ciao Nicola, sono buonissimi, quella crosticina … non ti dico!
in Norvegia usano quasi esclusivamente la granella di nocciole per impanare,in particolare per le costine (costone, perlopiù) di renna…una prelibatezza!!!!
Ciao Antonella! Che bello tu sia passata a trovarmi. Ho visto che sei una wedding angel 🙂 ho dato una breve sbirciata al tuo blog e al post sulle taglie forti. Sono assolutamente del tuo stesso avviso! Mi parli di Norvegia. E’un paese che non conosco, ma che mi affascina, credo sia una delle prossime mete che prenderò in considerazione. La conosci bene? La granella di nocciole per impanare l’utilizzo anch’io per i bocconcini di pollo, la renna non ho mai provato 😉 Grazie per la tua visita e leggiamoci a vicenda. Ti aggiungo al mio blogroll wedding, che ancora non ho, ma mi hai dato l’idea di crearlo!