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Burek al formaggio

9 Gennaio 2012 by Alessandra Colaci 20 commenti

B5-burek-al-formaggio

Nel mio ultimo viaggio a Zara ho mangiato il Burek al formaggio (in croato Burek sa sirom). Le origini del burek (antesignano dello strudel) sono da ricercare nelle misteriose cucine dell’Impero Ottomano. Da allora il burek, con ripieno di formaggio o di carne, o , nella versione dolce, con le mele, si è diffuso in tutti i paesi della penisola balcanica.

Il Burek che ho assaggiato a Zara è un tortino di forma rettangolare composto da diversi strati di pasta sottilissima con un ripieno a base di uova e di formaggio. Lo stesso tipo di tortino, se ci spostiamo in Serbia, è conosciuto come Gibaniza. Mentre se ci rechiamo Bosnia, il Burek cambia il proprio aspetto, anche se non il contenuto, diventando una sorta di strudel arrotolato a spirale.

Il formaggio impiegato per la preparazione della ricetta originale assume nomi diversi a seconda del luogo in cui ci troviamo. A Trieste, un’amica di origine serba, lo chiama “Svezi Sir” (Sir significa formaggio in serbo e croato), ma sulla rete ho trovato anche la grafia “Svježi Sir”.

Formaggio per burek

Il formaggio impiegato per la preparazione del burek non è un prodotto di facile reperibilità in Italia. Se conoscete l’indirizzo di un negozio che lo vende in Italia, segnalatemelo, lo riporterò qui sul blog e farò felici diverse persone. Per il momento io l’ho comprato solo in Croazia, non so se sia facile da trovare in Slovenia, proverò.

La consistenza è molto simile al cottage cheese (Jocca), ma il sapore è leggermente più acidulo, più simile allo yogurt. Ho visto che in alcune ricette viene sostituito mescolando in dosi variabili feta e yogurt, alcuni aggiungono ricotta. Io opterei piuttosto per un mix di cottage cheese e yogurt, ma non ho mai ancora provato questa alternativa.

Il formaggio per il burek

Anche la pasta utilizzata per confezionare il burek richiede un discorso a parte. Secondo me si tratta di una pasta phillo, anche se alcune signore serbe e croate mi dicono che è diversa da quella che possiamo acquistare in Italia. Dovrò andare più a fondo nella questione. Una cosa è certa, la pasta acquistata in Croazia e in Slovenia (la trovo anche nei supermercati sloveni subito oltreconfine) ha un prezzo inferiore rispetto alla pasta phillo acquistata nei negozi italiani.

In Croazia, in Slovenia, ma anche in Austria, questo tipo di pasta è di comune reperibilità nei supermercati e viene impiegata per confezionare gli strudel, sia dolci che salati. Anche nella cucina tradizionale triestina troviamo una pasta sottilissima, non facile da preparare, chiamata in dialetto pasta tirada, che viene utilizzata per la preparazione dello strucolo (lo Strudel).

Pasta per il burek

 
 

Pasta per burek

Burek al formaggio
Recipe Type: Torta salata
Cuisine: Cucina croata, Cucina dei balcani, Cucina vegetariana
Author: Alessandra
Prep time: 30 mins
Cook time: 60 mins
Total time: 1 hour 30 mins
Ingredients
  • Ingredienti per una teglia 34×22 cm
  • Una confezione di pasta sottile per strudel o di pasta phillo (500 g)
  • 1 Kg di “Svezi Sir” ( formaggio per burek)
  • 5 uova intere
  • 1 vasetto da 125 g di yogurt naturale intero
  • 150 ml di olio (io ho usato olio extra vergine d’oliva, ma si può usare anche un buon olio di semi)
  • 125 ml di acqua minerale frizzante
  • Sale
Instructions
  1. In una terrina capiente mescolate il formaggio con 4 uova, il vasetto di yogurt, l’olio e l’acqua minerale frizzante, aggiungete un pizzico di sale e lavorate con una forchetta fino a ottenere un composto piuttosto liquido. Se così non fosse aggiungete ancora un po’ di acqua e di olio.
  2. Ungete di olio una pirofila dai bordi alti e rivestitene il fondo con un foglio di pasta lasciando debordare i margini.
  3. A questo punto prendete un foglio di pasta, immergetelo delicatamente nel composto di uova e formaggio in modo da bagnarlo completamente e disponetelo sul fondo della teglia cercando di posizionarlo in modo irregolare e stropicciato (vedi foto qui sotto).
  4. Continuate così fino a che non sarà esaurito il composto di formaggio e vi sarà rimasto un solo foglio di pasta phillo. Con questo coprite il burek, rincalzate i bordi del primo strato e sigillate versando sulla pasta l’uovo rimasto sbattuto con 50 ml d’olio.
  5. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa un’ora. Una volta cotto, estraetelo dal forno e fate riposare per una decina di minuti coperto con uno strofinaccio inumidito con acqua.
3.5.3208

 

Burek al formaggio - Primo strato di pasta

 

 

Burek al formaggio

 

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Commenti

  1. Andre dice

    3 Ottobre 2018 alle 10:27

    Ciao, il vero byrek albanese che si può comprare in ogni angolo dell’Albania viene fatto con la margarina nell’impastoe non con olio. L’olio di semi di mais viene usato tra i vari strati di pasta. Fonte: mia moglie albanese che ha lavorato in un negozio dove fanno byrek.

    Rispondi
    • Alessandra Colaci dice

      3 Ottobre 2018 alle 11:21

      Ciao Andre 🙂 grazie per la notizia in più! Purtroppo non ho ancora mai avuto l’occasione di andare in Albania e assaggiare il byrek albanese, ma spero di farlo al più presto! La margarina (anche se, devo dire la verità, è un prodotto che non uso molto volentieri) renderà la pasta ancora più croccante, deve essere delizioso! 🙂 Quando andrò in Albania, ti chiederò dove mangiare il miglior byrek albanese! 🙂

      Rispondi
      • Andrea dice

        1 Novembre 2018 alle 12:57

        🙂 Certamente!!!!

      • Alessandra Colaci dice

        3 Novembre 2018 alle 23:30

        😊👍

  2. Marco dice

    2 Novembre 2014 alle 19:27

    Io lo faccio col formaggio Quartirolo che compro alla LIDL e la panna acida alla Despar

    Rispondi
    • Alessandra Colaci dice

      19 Novembre 2014 alle 15:58

      Ciao Marco! Grazie per il suggerimento, proverò anch’io a farlo con gli ingredienti che mi suggerisci! A presto e grazie per la visita al blog! 😉

      Rispondi
    • Fabrizio dice

      22 Agosto 2017 alle 13:31

      Suggerisco il Quark, una sorta di Philadelphia piuttosto acido che a mio parere è quello che più si avvicina al Svježi (croato, Svezi in serbo) sir, ossia “formaggio fresco” in italiano.

      Anche il quark si trova al banco formaggi della Lidl.

      Grazie per il suggerimento sulla pasta, non l’ho mai comprata in Crozia o Slovenia. Concordo sul fatto che la phillo acquistata in Italia è quella che meglio si avvicina ma non è la stessa utilizzata per il burek.

      Rispondi
      • Alessandra Colaci dice

        22 Agosto 2017 alle 13:34

        Grazie Fabrizio! Proverò con il quark. Non ci avevo pensato! E grazie per le precisazioni linguistiche! 🙂

  3. leginsy dice

    14 Gennaio 2013 alle 14:17

    Helped me a lot, just what I was looking for : D.

    Rispondi
    • Alessandra Colaci dice

      19 Novembre 2014 alle 14:02

      I am so glad! Thank you for visiting my blog!

      Rispondi
  4. ekic nermina dice

    5 Dicembre 2012 alle 00:58

    la panna acida si trova anche nei Supermercati in Italia ad es.DESPAR…scritto in Tedesco SAUERRAHM…ottimo per BUREK SA SIROM

    Rispondi
    • Alessandra Colaci dice

      5 Dicembre 2012 alle 13:37

      Grazie Nina!!!

      Rispondi
  5. giovanna dice

    16 Aprile 2012 alle 22:49

    Anche io ho provato a fare il burek. Mi ha insegnato una amica croata. Lei non utilizza lo yougurt ma panna acida. Noi dobbiamo scambiare il nostro burek una volta per capire il gusto..^^

    Rispondi
    • Alessandra dice

      17 Aprile 2012 alle 00:48

      Buona idea la panna acida! Proverò anch’io la prossima volta, credo sia molto più adatta! Molto volentieri Giovanna, facciamo un incontro a tema burek. Un’italiana e una taiwanese che preparano un piatto balcanico 🙂 quanto è divenuto piccolo il mondo, vero?
      Potremo preparare assieme un piatto di Taiwan! E perché non ideiamo qualche scambio tra unacasaincampagna e Iloveitaly? Pensiamoci! Grazie per la visita! Un abbraccio

      Rispondi
  6. sabri dice

    16 Aprile 2012 alle 18:06

    Mamma mia che buono! Mi hai fatto venire una voglia proprio oggi che sono in giornata drenante, a solo frutta e liquidi. ARGH! Bacio

    Rispondi
    • Alessandra dice

      16 Aprile 2012 alle 19:42

      Argh Sì! La prova costume si avvicina, quale tragedia per me! Proprio oggi pensavo come faccio a conciliare una dieta che urge per impellente stagione dei “bagni” (come diciamo noi a Trieste 😉 e un foodblog appena nato e che richiede creazione di post golosi e invoglianti? Mah, credo che mi trasformerò in maratoneta. Tu che dici? Quanti km devo correre per smaltire una fetta di Burek? 😉
      Un abbraccio e grazie anche da qui!

      Rispondi
  7. Betti dice

    15 Aprile 2012 alle 21:38

    ah sì, lo svezi sir si trova in Slovenia, con questa esatta dicitura. chiedere presso i banchi frigo, quelli con i latticini confezionati. 🙂

    Rispondi
    • Alessandra dice

      15 Aprile 2012 alle 22:45

      Betti sei mitica! Grazie! ti nomino mia consulente ufficiale per lingue e cucina di Mitteleuropa e Balcani 🙂 !

      Tu lo fai il burek?

      la panna acida! che ingrediente meraviglioso! Io sono riuscita a trovarla in Italia alla Metro e da naturaSì, ma è ovvio che per te è molto più comodo fare un salto di là! E alla fine vado anch’io spesso a fare la spesa in Slovenia. Per un sacco di buoni motivi! 🙂

      Rispondi
      • Betti dice

        16 Aprile 2012 alle 14:30

        no, io il burek non lo faccio, ma vado a prenderlo da chi lo fa benissimo. sono pigra, te l’ho detto. 😉

  8. Betti dice

    15 Aprile 2012 alle 21:35

    ciao, bellissima descrizione di una delle specialità più gnammi dei Balcani. sveži sir, svježi sir, la differenza dipende se lo compri in Serbia (sveži) o in Croazia (svježi). I serbi e gli sloveni non mettono una i (o j) davanti alla vocale E, mentre i croati e ad esempio i russi sì. tipo (J)Eltsin. dove trovarlo in Italia? non saprei proprio. in Italia, ad esempio, non riesco a trovare la panna acida che trovo in Slovenia, ma ammetto di non essermi impegnata… sono pigretta… 🙂 e stando sul confine ho la vita facile! un abbraccio

    Rispondi

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Ciao! Mi chiamo Alessandra e ti do il benvenuto nel mio blog personale! Vivo nella casa di campagna della mia famiglia che si trova nella pianura friulana, ma sono triestina e quindi non posso stare troppi giorni senza vedere il mare. Sono una piccola imprenditrice e non potrei fare altro mestiere al mondo. Sono sposata con un adorabile francese che io chiamo "il Marsigliese" e ho un gatto di nome Matisse. Su Una casa in campagna vi racconto cosa si prepara nella mia cucina. Da qualche tempo seguo un'alimentazione il più possibile naturale e sempre più spesso a tendenza vegetariana. Mio marito continua a mangiare la carne, però, e quindi mi capita di cucinarla ancora (il mio quindi non è un blog vegetariano e ancor meno vegano, nonostante le mie simpatie per questo tipo di cucina). Su questo spazio tutto mio vorrei inoltre condividere la mia passione per la campagna, le case e le atmosfere country. Ci sarà posto anche per raccontarvi del mio territorio (il Friuli Venezia Giulia), e di quella che è ormai la mia seconda patria, la Francia (e la Provenza, in particolare, regione meravigliosa dove mi reco diverse volte all'anno). Ma vorrei trovare anche il modo di parlarvi del mio stile di vita, delle mie piccole conquiste nell'ambito dell'organizzazione e della crescita personale. Vorrei raccontarvi dei viaggi che ho fatto e che mi piacerebbe fare, parlarvi del giardino che cerco con entusiasmo di curare e condividere, con chi mi vorrà leggere, altri interessi e passioni che animano le mie giornate. Vi do quindi il benvenuto e spero vi troviate bene nella mia "Casa in Campagna" :)! Read more...

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